Un Parco  Agro - alimentare per i Picentini

 

 

In occasione della celebrazione della 31ª Sagra della Castagna, il 5 Novembre del decorso anno, si tenne ad Acerno, a cura della Pro Loco, un convegno durante il quale emerse la proposta di creare nei locali e spazi annessi della ex - colonia delle Ferrovie dello Stato, ora proprietà della Provincia, un “Parco Alimentare dei Picentini”; nell’edizione di quest’anno il Presidente del Consiglio Provinciale, Dott. Carmine Pignata, che fece propria la proposta in questione, alla presenza di Autorità locali e provinciali ha comunicato che quel progetto era ormai per divenire realtà, avendo la Provincia firmato un Protocollo d’Intesa con l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli finalizzato al conseguimento di detto scopo.

L’iniziativa, denominata CASTANEA – in riferimento al prodotto che caratterizza Acerno – si articolerà in tre fasi, di cui l’ultima comporterà la realizzazione di stabili strutture idonee al raggiungimento degli scopi prefissati che, in una parola, mirano allo sviluppo eco – compatibile del territorio.

A tal fine sono previsti interventi destinati alla “promozione delle attività di educazione ambientale, di formazione e ricerca scientifica interdisciplinare nonché di attività ricreative compatibili, e all’acquisizione di conoscenze sulle tematiche naturali, sull’evoluzione ambientale, sul rapporto uomo natura e su argomenti specifici legati al territorio (specie animali, vegetali, comunità biologiche ecc.) al fine di valorizzare le aree interne del territorio Provinciale”.

Il provvedimento in questione istituisce al momento un “tavolo tecnico” con il compito di coordinare tutte le iniziative che sono peraltro già indicate nel protocollo d’intesa e che possono riassumersi “nella promozione di attività di educazione ambientale, di formazione e ricerca scientifica interdisciplinari, di attività ricreative compatibili, di acquisizione di conoscenze sulle tematiche naturali, nell’evoluzione ambientale, nel rapporto uomo – natura e su argomenti specifici legati al territorio (specie animali, vegetali, comunità biologiche ecc.), tematiche queste da considerare a livello provinciale per la necessaria ricaduta su tutto il territorio dei benefici derivanti dalla sperimentazione in questione.

Il progetto, come si vede, è ambizioso e non privo di una sua suggestività.

Per Acerno costituirebbe poi “il rientro in pista”, dopo decenni che l’hanno vista sempre più ai margini dell’interesse politico.

Vogliamo sperare che le Autorità locali non si facciano sfuggire tale occasione, conseguendo nel contempo un altro scopo, quello di utilizzare, completandone la ristrutturazione, il monumentale complesso della colonia, che, anche se acquisito al patrimonio della Provincia, può, come per il passato, essere fonte di vita per il paese.

La cittadinanza Acernese vede in tale realizzazione  allontanarsi altresì lo spettro di un’ alienazione dell’edificio, che sembrava fosse nel programma dell’Ente.

Si coglie, anzi, l’occasione per suggerire di acquisire al demanio comunale l’intero complesso, come era già nelle previsioni, facendone oggi la sede di tutti gli uffici pubblici: dalle caserme dei Carabinieri e della Forestale alla sede dello stesso municipio, potendo eventualmente alienarsi più facilmente i fabbricati di proprietà del Comune, occupati da tali Istituzioni.

Andrea Cerrone

La colonia montana delle Ferrovie dello Stato

in una cartolina d'epoca

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