"La chiesa di S. Antonio da Padova coll’annesso convento dei Frati Minori fu cominciata ad edificarsi nel 1584.
I nostri antenati erano oltre ogni dire desiderosi di avere nella loro patria una casa religiosa dei figli di S. Francesco per loro spirituale conforto.
Finalmente per impulso del frate minore Padre Giovanni da Acerno fu, a voti unanimi, deciso nel Capitolo Generale dei Frati Minori di fondare
nella nostra patria un convento del loro ordine. I1 25 settembre del 1583, si ottenne dal Pontefice Gregorio XIII il decreto, che autorizzava tale fondazione.
Ad esso accedeva il consenso del Vescovo della nostra diocesi Monsignor D. Francesco Orefice. L’Università assegnava il luogo,
dove doveva sorgere il Convento ed il primo maggio 1584, i Frati Minori, in mezzo al suono festoso di tutte le campane delle nostre chiese, vennero nella nostra patria, ricevuti col massimo entusiasmo da tutto il popolo, che finalmente, dopo tante suppliche, dopo tante istanze, vedeva coronate le sue sante aspirazioni.
I cittadini con spontanea generosità elargirono numerose e cospicue offerte non solo, ma ancora coll’assenso regio assegnarono
ai frati i proventi di alcuni terreni in contrada Vella e così fu presto costruito il monastero coll’annessa chiesa, dedicata a S. Antonio da Padova.
Detta chiesa è ad una sola navata, ma ampia e maestosa. Possiede un artistico quadro di S. Francesco di Assisi,
che si ritiene opera pregevolissima di Luca Giordano. Probabilmente dello stesso autore dovranno essere i due quadri ovali,
collocati sulle porte ai due lati dell’altare maggiore, rappresentanti l’uno S. Francesco e S. Domenico, l’altro S. Tommaso d’Aquino e S. Bonaventura.
Anche la tela dell’Addolorata ha dei pregi artistici. Nel soffitto, che era a tavole dipinte in stile barocco si trovavano tre grandi e belle tele,
di non indifferente pregio artistico, rappresentanti S. Antonio e i suoi miracoli, le quali, quando il soffitto fu trasformato a volta in stucchi,
furono rimosse e, collocate arrotolate in un luogo umido, si guastarono e sventuratamente divennero irriconoscibili.
Il convento è di forma quadrata, a volte sode e fu adibito a studentato. Le pareti del suo chiostro ampio e maestoso erano istoriate ad affreschi,
ma quando per le leggi della soppressione, il Convento coll’annessa chiesa passò in proprietà del Municipio,
il chiostro fu in buona parte adibito a deposito di carboni ed i detti affreschi furono distrutti".
(Tratto da Antonio Paolillo, Nei suoi scritti. La storia di Acerno ed altro. Marcus Edizioni, Napoli 2008)
Il complesso conventuale, che è situato al centro dell’abitato
in via Rimenbranza, fu successivamente adibito a Casa Municipale ed alle scuole, mentre alcuni locali inferiori furono adattati ad uso
del molino e della cabina elettrica.
La struttura fu gravemente danneggiata dagli eventi sismici del 1980 e a causa di una parziale e sciagurata demolizione del corpo del convento
su ordine dell'Amministrazione comunale del tempo, sindaco prof. Pasquale Panico.
Attualmente è oggetto di restauro e ricostruzione e dovrebbe essere
riportata al completo recupero, si spera, entro il 2012.
L'ex-Convento e la Chiesa di Sant'Antonio in una cartolina d'epoca
L'ex-Convento e la Chiesa di Sant'Antonio nel 2002
L'ex-Convento e la Chiesa di Sant'Antonio come sarà dopo la ricostruzione
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